Di solito non apprezzo le bottiglie da 33 cl , ma nel caso della birra Tripel Karmeliet è stata la mia salvezza ! Pensavo fosse la solita birra strong invece oltre ad essere forte è anche buona e si beve bene. Però poi i suoi 8,4 gradi si fanno sentire…
Di certo non c’è bisogno di leggere l’etichetta per capire di che pasta è fatta la Tripel Karmeliet , basta assaggiarla.
Andiamo però in ordine e partiamo dall’esame visivo.
Versata nel bicchiere ha un colore giallo pallido e torbido con una schiuma bianca generosa in volume , e di media durata.
Update del 28/2/2015 ecco il video versandola da un magnum:
incorporato da Embedded Video
E’ una birra ad alta fermentazione rifermentata in bottiglia dalle origini antiche , la sua ricetta nacque ancor prima del ‘700 in un convento carmelitano (da cui in fiammingo la parola Karmeliet).
Per farla si usano 3 cereali , oltre al malto d’orzo ci sono anche frumento ed avena.
E pensare che nel profumo non si sentono più di tanto , la Tripel Karmeliet odora di lieviti e frutta , con dei passaggi al malto ed un tocco agrumato non troppo invasivo.
Da bere è fantastica , corposa ed anche abbastanza aggressiva , porta una ventata di calore in bocca ma allo stesso tempo è pungente , poi via via rinfresca per via del riaffiorare dei luppoli sul finale.
Può essere una birra da meditazione , da servire a 8 gradi nel calice a tulipano ma la Tripel Karmeliet sà anche essere una birra da pasto , servita con un paio di gradi in meno accompagna carni dolci come quelle del maiale o del coniglio , ma anche oca ed anatra e se volete lasciare in pace gli animali potete godervela con dei formaggi stagionati ed anche erborinati purché non troppo pungenti.
La scheda di sintesi:
Produzione -> Belgio.
Tipologia -> Abbey Tripel
Gradazione -> 8,4 % vol
Temperatura di servizio -> 6-8°
Produttore -> Bosteels Brouwerij
Presunte Calorie -> 85 Kcal/100ml