A volte ritornano, capita così sugli scaffali di un supermercato di trovare un vecchio amico : il Capsula Viola
Quanti ricordi , più o meno era il periodo del Valdo e nei ristoranti di pesce della riviera romagnola ( e non solo ) ci si divideva tra gli amanti delle bollicine e gli amanti del vino fermo, e per questi ultimi c’era un must: Galestro capsula viola .
Ma le mode cambiano, il mercato si rinnova e negli ultimi anni del capsula viola ne ho sentito parlare sempre di meno.
Ma ecco che questa bottiglia visibile nella foto a fianco mi ammicca con la sua etichetta , ma il dubbio rimane: è lui o non è lui.
Me la ricordavo diversa, però guardandola bene capisco che si tratta proprio del capsula viola , oggi commercializzato da Antinori (gira e rigira sempre dai Marchesi si arriva).
Poi mi si chiarisce tutto: Antinori era tra i fondatori del consorzio Galestro , ed ora porta avanti la produzione di questo vino.
Ma com’è il capsula viola?
E’ un vino fresco , che va bevuto giovane entro un anno dalla vendemmia. Liscio , colore giallo tendente al verdognolo dimostra meno gradi di quelli che ha
Profuma di fiori , violette forse , ma non è un profumo intenso. Al palato le note fruttate iniziali lasciano subito spazio al suo gusto neutro ma ben bilanciato, che termina in un retrogusto vagamente acidulo.
Antipasti di pesce o insalate di pollo sono la morte sua , ed anche se la sua temperatura di servizio dovrebbe essere sui 10 gradi, nelle calde sere d’estate anni ’90 lo preferivo ghiacciato…ora ricordo, era così !
P.S. da poco è passato nella linea dei prodotti della tenuta Santa Cristina di Antinori , mantenendo il nome di capsula viola e tornando in effetti al colore viola…
La scheda di sintesi:
Regione -> Toscana.
Zona -> Varie, secondo l’uva.
Uvaggio -> Varia con le annate , in media 65% trebbiano della zona del chianti , 35% mix di Chardonnay e Pinot Bianco.
Gradazione -> 11,5 % vol.
Prezzo medio -> Il vino 4 Euro , i ricordi non hanno prezzo !
Presunte Calorie -> 70 Kcal/100ml.