Visto che tutti me lo chiedono, vi pubblico la Classifica dei Peperoncini più piccanti aggiornata al 2015 con tanto di fotografie.
Di questo elenco li ho provati quasi tutti, e devo dire che sopra una certa soglia diventa più un dolore che un piacere, anche se amate tanto il piccante come me.
In classifica ci sono anche alcuni peperoncini che ho nell’orto, tra cui il mio preferito.
Per sapere di quale si tratta leggete tutto l’articolo su www.FoodWineBeer.it
Si chiama Scala di Scoville e cataloga la piccantezza dei peperoncini, è praticamente una classifica, ma siccome è in continua evoluzione a causa dei nuovi nati, eccovi la versione 2015.
Esatto, perché tra ibridi e creazioni da laboratorio la scala punta sempre più in alto tanto è che al top c’è un peperoncino con una concentrazione talmente alta di capsaicina, che equivale allo spray al peperoncino per difesa personale. Quale? Ve lo dico subito perché a me piace sempre iniziare dal top.
Ed ecco a voi il famigerato Carolina Reaper, re dei peperoncini ha un grado di piccantezza superiore ai 2.000.000 SHU cioè due milioni di unità Scoville.
Per darvi un termine di paragone, un peperoncino Calabrese ne ha 30.000. Si avete capito bene è quasi 70 volte più potente.
Non l’ho ancora provato, ho i semi ed il prossimo anno li voglio piantare.
Segue a ruota il Trinidad Moruga Scorpion, disponibile nelle varianti Red, Yellow e Chocolate, e qui siamo tra le 1.500.000 e 1.800.000 SHU, con punte di quasi 2.000.000 per la Variante Butch Taylor.
Questi ultimi citati li ho provati tutti, e a parte la piccantezza esagerata, da lacrima e vampate di calore, il ricordo peggiore ce l’ho con un Chocolate che mi ha fatto bruciare lo stomaco tutto un pomeriggio. Il giallo è il più blando, fruttato e agrumato comunque non va preso sotto gamba.
A volte è difficile dare le posizioni esatte perché molte specie si accavallano nella scala, come ad esempio il Seven Pod, che pesta i piedi al Moruga perché pur partendo da attorno al milione di SHU in alcune misurazioni delle varianti del 7 Pod hanno toccato 1.800.000 SHU.
Come vede le forme di questi peperoncini sono simili, e forse non è un caso, ma ci sono peperoncini di tutte le forme ed anche quelli allungati sono molto potenti.
Prendiamo ad esempio la forma a pera rovesciata del Naga Viper, il più piccante della famiglia “Naga” frutto di un incrocio creato ad arte per raggiungere 1.300.000 SHU.
All’epoca questo valore gli valse per un breve periodo il titolo di più piccante del mondo, ma in pochi anni come vedete è scivolato in basso.
Credete sia leggero? Provate a mangiarne uno intero e mi direte poi…
Da qui in poi entriamo in una zona molto densa ed è davvero difficile nominarli tutti e stabilire le posizioni, ma ci provo comunque.
Abbiamo quindi un parente del Naga Viper che è il Buth Jolokia, a volte chiamato Naga Buth Jolokia.
In maturazione nel mio orto ha una piccantezza ottimale, attorno al milione di SHU tondo.
Qui siamo sotto alla soglia del dolore, anche se qualche lacrima e colpo di tosse non lo si nega a nessuno. Questo vale per gli abituè della capsaicina, mentre per gli altri continua la sofferenza.
Ora non sto a nominare tutta la serie dei Naga, con le varie derivazioni chocolate, yellow eccetera, e salto a piedi pari alcune specie che gli somigliano e gli vanno anche vicine come piccantezza ad esempio il Fatalii, perché voglio passare alla famiglia dei peperoncini che preferisco ovvero quella degli Habanero.
Il suo top di gamma è il Red Savina, che con 800.000 SHU si difende bene. Però quello che a me piace di più è il loro aroma, difficile da descrivere ma ricco di profumi e carico di sapore.
Per fare le cremine spalmabili o i sughi è l’ideale. Ad esempio adesso sto preparando un sugo con pomodoro, un Red Savina e 4 Habanero White Bullet, che sono nel gradino più basso della scala degli Habanero con 100.000 SHU. Ideale per chi si approccia a questo mondo e non vuole rimanere scottato.
Basta poi aggiungere un filo d’aceto, ed un pizzico di origano ed il risultato è garantito.
Ma il mio preferito è l’Habanero Orange, non solo per il colore ma per il fatto che come bilanciamento sapore e piccantezza è quello che più mi aggrada.
Ha la stessa forma del Red e del Yellow e ne condivide la piccantezza che si attesta tra i 300.000 ed i 450.000 SHU, superati di poco solo dal Chocolate che arriva quasi a 500.000.
Bello carnoso e croccante come un peperone, è buono anche crudo, ad esempio per farci uno spaghetto aglio olio e peperoncino oppure tagliato a strisce sottili si può mettere in un insalata di riso o di farro.
Salto a piedi pari un altro elemento presente nel mio orto ovvero il Piripiri, che ha una buona piccantezza (200.000 SHU) ma piccolo e scomodo da usare se non seccato e macinato, per parlare invece del Cayenna, che rimanendo in tema di insalate è proprio un peperoncino che tagliato a pezzettini sta bene anche in una insalata di verdure per dare un tocco di colore e sapore.
Con solo 50.000 SHU è anche utilizzato spesso per fare l’olio piccante in alternativa al peperoncino Calabrese, che si attesta più o meno alla stessa piccantezza.
Ci sono vari tipi di Cayenna, ad esempio io ne ho due varietà, una piccola ed allungata con la punta arricciata, più tradizionale ed una come quella nella foto, più grande, cicciotta e diritta, che arriva anche a 20 centimetri ed è più gustosa da mangiare cruda.
Ora, finito questo articolo vorrei innanzitutto dire che sebbene il peperoncino ha tante proprietà benefiche, l’abuso non va bene e quindi cercate, anzi cerchiamo di moderarci, perché anche io forse ne mangio troppo.
Poi vorrei dire che se vi piace l’argomento non limitatevi a leggere questo articolo ma fate delle ricerche perché ci sono tanti ottimi peperoncini che non ho nominato per non dover diventare logorroico. (Aji Lemon delicato e profumato, Scotch Bonnet simile all’Habanero, Tabasco e Paprica etc…).
Ed infine ci sono anche Peperoncini non piccanti, che possono sembrare un controsenso ma che a tavola trovano valido uso.
I Topepo ad esempio sono di forma simile ai pomodori, ma più gustosi ed ottimi da fare ripieni perché tendenzialmente cavi: Riempiteli con riso, tonno e capperi, salsiccia e mollica di pane o quello che più vi aggrada e buon appetito senza bruciori.
Se volete un altra ricetta, se così si può chiamare, veloce e semplice con i peperoncini, potete usare i Jalapeno, spaccati in due e svuotati dei semi, riempiti con mollica di pane, formaggio e pancetta, e messi nel forno a gratinare, e siccome ne ho due piante e ne vado ghiotto non vedo l’ora che siano maturi.
A proposito come curiosità ulteriore sui Jalapeno, sono tra i pochi che si possono mangiare sia verdi che rossi, poiché la loro fase di maturazione è abbastanza particolare.
Nascono verdi come tutti (o quasi…) i peperoncini, e prima di diventare rossi diventano “rugosi”, ovvero appaiono delle rughe bianche sulla buccia come fossero screpolature.
A quel punto possono essere raccolti da verdi, oppure lasciati diventare rossi, per un tocco di piccante in più .
[…] Ed io coi peperoncini ci vado pesante. […]