FoodWineBeer presenta: il vino della cultura Carpineto.

FoodWineBeer vi parla di CARPINETO, icona della Toscana vinicola scelta per i convivi Unesco in occasione del G7 della Cultura a Firenze 30 e 31 marzo 2017.

Un occasione da non perdere. Perché? Leggiamolo assieme.

L’occasione è di assoluta straordinarietà, il G7 della Cultura che per la prima volta riunisce a Firenze i Ministri della Cultura europei; lo scenario, che la città perla del Rinascimento mette a disposizione, tra i più suggestivi, quello del Refettorio del Convento della SS Annunziata; il contesto e i protagonisti di alto livello culturale, e cioè gli esperti Unesco, il Ministro Franceschini e importanti personalità del mondo dell’arte e della cultura fiorentine.

In questo quadro Carpineto, un’icona della Toscana vitivinicola, è stata scelta come partner esclusivo per i due appuntamenti conviviali: per la cena-convivio del 30 marzo “Tra la Terra e il Cielo” a cura del Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Tradizionale Italiano a conclusione della prima giornata di lavori e per il lunch a conclusione  del convegno del 31 sulla Biodiversità alimentare.

Il tema che i rappresentanti dell’Icomos, organismo internazionale dell’Unesco, discuteranno è quello della cultura del cibo e della sostenibilità facendo il punto sugli obiettivi delle Nazioni Unite sul tema dello sviluppo sostenibile per il 2030.

E non è un caso che la scelta del partner vitivinicolo sia caduta su Carpineto. Al di là infatti del valore intrinseco dell’azienda, che compie quest’anno 50 anni, tra le eccellenze della Toscana nel mondo, Carpineto è stata scelta anche perché rappresenta un modello in quanto a sostenibilità, a cominciare dall’impatto zero all’impronta di carbonio, con vigne e boschi che assorbono molta più CO2 di quanta l’azienda stessa ne produca.

Per la sera del 30 marzo è previsto un menù a quattro mani firmato dalla chef Tiziana Tacchi de Il Grillo e Buoncantore di Chiusi e l’Istituto alberghiero IPSSAR Vasari di Figline Valdarno: una cucina che esalta i prodotti toscani secondo uno stile contemporaneo e che troverà la migliore valorizzazione in abbinamento ad alcuni classici Carpineto.

Si comincia con lo Spumante Brut sia in versione bianca nel segno di una grande aromaticità ideale connubio per l’aperitivo, sia in versione rosé, una piccola cuve che si farà apprezzare per la rara finezza e per il perfetto abbinamento con l’uovo ingabbiato nella tarese dell’antipasto e nei tagliolini alle uova regina del primo piatto.

Ma è quando entra in scena il Chianti Classico Riserva, prodotto esclusivamente nella zona vitivinicola più antica della Toscana, in un paesaggio di struggente bellezza, candidato a riconoscimento a Patrimonio Unesco dell’Umanità, che si esprime al meglio l’identità più profonda della Carpineto. Uno dei vini più rappresentativi del territorio toscano, un grande interprete del terroir: colore rosso rubino intenso, profumo elegante, armonico, persistente, sapore lungo, vellutato, pieno. Matrimonio ideale quello con il peposo alla fornacina con le pere, anche lui grande classico della chef.

A chiudere un brindisi con lo Spumante dolce Carpineto da uve moscato la cui aromaticità e le note fruttate di grande equilibrio risultano perfette per il dessert e per un brindisi nel segno della cultura del cibo come del vino che l’Unesco protegge e valorizza come patrimonio culturale dell’Umanità.

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CARPINETO, consolidata azienda vitivinicola toscana,dal 1967, quando l’azienda fu fondata,ha decuplicato la superficie dei vigneti, da 20a oltre 200 ettari, per oltre 500 chilometri complessivi di filari, articolati su cinque Tenute o Appodiati: Montepulciano, Montalcino, Gaville (Alto Valdarno), Dudda (Greve in Chianti) e Gavorrano.

Tra le top 100 di Wine Spectator, premiata in particolare per alcuni vini icona come il Vino Nobile di Montepulciano Riserva(26° posto con un punteggio di 93/100), l’azienda ha una produzione che copre tutti i grandi rossi della Toscana.

Era il 1967 quando le famiglie Sacchet e Zaccheo fondarono la Carpineto col proposito di produrre il migliore Chianti Classico che il “terroir” potesse offrire. Una rivoluzione vera per quei tempi.

Le due famiglie videro nella Toscana un enorme potenziale, dove poter produrre grandi vini di tradizione applicando le tecniche più all’avanguardia nei processi produttivi e aumentando gli standard qualitativi dell’epoca.

Innovatori per vocazione, Sacchet e Zaccheo, insieme alle nuove generazioni, Caterina Sacchet, enologa, Elisabetta Sacchet, Francesca Zaccheo e Antonio Michael Zaccheo, hanno continuato a sperimentare, nel rispetto dei grandi valori storici della Toscana e di una qualità mantenutasu standard molto elevati, con l’obiettivo di tutelare non solo le caratteristiche dei vini ma anche l’ambiente.

Negli anni la Carpineto, che ha mantenuto l’assetto familiare, è cresciuta costantemente fino a diventare un brand dal successo internazionale,affermatasi per l’eccellenza dei suoi prodotti e molto ben posizionata all’estero con un export diretto verso oltre 70 Paesi, Canada e Stati Uniti in testa.

Tre linee di produzione e oltre 30etichette per una produzione complessiva di 3 milioni di bottiglie. Gran parte della produzione è data da vini delle più prestigiose DOCG della Toscana.Rossi per lo più,Riservedigrande struttura ed estratto, vini estremamente longevi.

 Nata 50 anni fa dalla scommessa sui grandi territori vinicoli della Toscana e dal sogno di mettere insieme le 3 denominazioni più importanti della regione, Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, oggi è una realtà fortemente rappresentativa della migliore Toscana vitivinicola.

Carisma, stile, grande continuità qualitativa dei vini, riconoscimenti internazionali prestigiosi da scoprire sul territorio, nei vigneti delle 5 Tenute, o Appodiati, nei territori più vocati della Toscana.

 www.carpineto.com

Vergari Samuele

Pubblicato da Vergari Samuele

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