Amarone della Valpolicella DOCG Tenuta Cajo Ca Botta

Amarone della Valpolicella DOCG Tenuta Cajo Ca Botta
Amarone della Valpolicella DOCG Tenuta Cajo Ca Botta

Scrivendo l’articolo sull’Amarone della Valpolicella DOCG Tenuta Cajo Ca Botta subito dopo l’articolo su una birra che si chiama La Marona, verrebbe da fare una battuta e dire che il passo da La Marona all’Amarone è breve.

Ed invece non lo è. Anzi c’è una distanza enorme, perché la birra è buona, ma nel vino c’è tanto di più.



Quando bevi un vino come l’Amarone della Valpolicella DOCG Tenuta Cajo Ca Botta bevi anche l’esperienza di chi lo produce, la fatica di chi lo coltiva e lo vendemmia, la tradizione tramandata da chi lo ha “scoperto”, e le caratteristiche che il meteo delle varie annate regala ad ognuna di esse.

La birra si, è buona, ci vuole maestria per farla, però…siamo su due pianeti diversi.

Amarone, quel vino nato dalla costola del Recioto, che oramai per fama lo ha sorpassato, e proprio la fama a volte rischia di rovinare un prodotto.

Ed in alcuni casi è successo, con vini piacioni fatti per tutti i palati.

Questo Amarone della Valpolicella DOCG Tenuta Cajo Ca Botta invece è ligio alla filosofia di chi preferisce che il proprio prodotto sia originale e tradizionale allo stesso tempo, insomma innovazione applicata alla tradizione.

Tralasciando la descrizione del colore rosso rubino sangue di piccione impenetrabile e quasi oleoso all’apparenza, questa bottiglia dell’ultima annata disponibile ovvero la 2012 presentata da poco, aveva già i profumi giusti al posto giusto.

I frutti rossi intensi, un filo di prugna e quel balsamico che non guasta mai. Sicuramente un vino del genere tra dieci anni avrà molto di più da dire, ma se da giovane è già così buono, allora…

In bocca l’Amarone della Valpolicella DOCG Tenuta Cajo Ca Botta annata 2012 è vellutato, tannico e caldo, forte anche dei suoi 15,5 gradi.

Ciononostante c’è una vena fresca, speziata e balsamica allo stesso tempo che ci accompagna per tutta la bevuta, di quello che oggi si chiama Amarone perché in origine fu chiamato Recioto Amaro, per via della storia legata alla sua scoperta.

Abbinamento ideale con brasati e selvaggina, non dimentichiamo anche i grandi formaggi stagionati e non che in Italia siamo maestri a produrre.

Servitelo in un calice ampio ad una temperatura di 20 gradi, e tenete in considerazione che se lo bevete a Febbraio all’aperto in una piazza di Verona in cui ci sono 8 gradi, farete fatica a mantenerlo alla giusta temperatura nel bicchiere…anche avvolgendolo con entrambe le mani.

La scheda di sintesi: 

Regione -> Veneto (Verona).

Zona -> Valpolicella Classica, Nord di Verona, Loc. Trezzolano, tenuta Caio’.

Uvaggio -> Corvina 55%, Corvinone 30%, Rondinella 10% ,Oseleta 5%.

Gradazione -> 15,5% vol. nell’annata 2012.

Prezzo medio -> 45 euro 75cl. meritati.…

Presunte Calorie -> 90 Kcal/100ml

Vergari Samuele

Pubblicato da Vergari Samuele

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